L'omicidio Pasolini

a cura di Gruppo 2 - 4H Liceo Blaise Pascal

Il lavoro vuole da un lato mostrare gli aspetti controversi relativi alle indagini sull’assasinio dello scrittore, dall’altro evidenziare il peso intellettuale che Pasolini ebbe nell’Italia del secondo ‘900.

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I FATTI

Pasolini è morto il 2 novembre 1975 di domenica sera presso l’idroscalo di Ostia, nei dintorni del cinema Argo. Il suo corpo è stato ritrovato massacrato con un’arma contundente da un numero indefinito di aggressori. Esso è stato anche martoriato dagli assassini, che sono passati su di esso, già tramortito, con la sua macchina.

Si tratta di uno dei delitti più vergognosi e brutali della storia Italiana, del quale Pier Paolo Pasolini fu la sfortunata vittima. 

Quella sera era stato fermato dai carabinieri sul lungomare Dullio di Ostia il diciassettenne Pino Pelosi, che era a bordo della vettura (una Alfa) intestata a Pier Paolo Pasolini, scomparsa; al diciassettenne vennero contestati furto d’auto, guida spericolata contromano ed eccesso di velocità. Qualche ora dopo, venne ritrovato il corpo massacrato di un uomo che mostrava segni di colluttazione, varie lesioni gravi e che aveva il ventre schiacciato, cosa che si scoprirà successivamente essere la causa della sua morte. Il corpo dell’uomo, che era appunto Pier Paolo Pasolini, venne poi riconosciuto dal caro amico Ninetto Davoli e aumentarono i sospetti su Pelosi, che aveva rubato la vettura di Pasolini, probabilmente per allontanarsi dal luogo del delitto. La polizia trovò vicino al corpo di Pasolini l’anello che Pelosi aveva chiesto di cercare nella macchina rubata dopo l’arresto, anello che gli era stato quasi sicuramente regalato1 da “Johnny lo Zingaro”2, fattore che confermò definitivamente i sospetti contro di lui. 

Il 10 dicembre del 1975 Pelosi fu definitivamente condannato a 9 anni, 7 mesi e 10 giorni per omicidio volontario in concorso con ignoti, ma anche per furto d’auto e atti osceni in luogo pubblico. 

Possiamo sicuramente dire che erano molte le persone che non avevano particolarmente a cuore Pasolini. Tra coloro che mettono in evidenza l’esistenza di questi numerosi nemici c'è anche Massimiliano Loizzi il quale dice: "Io so. Io so i nomi dei responsabili dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini. Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove." Pasolini era infatti considerato un personaggio “scomodo” per la classe politica dell’epoca e per il suo pensiero anticonformista: era in contrasto con le idee più diffuse ed era famoso a livello internazionale per la sua capacità nel riuscire a dire quello che voleva senza aver nessuna paura delle conseguenze. In molti, oggi, vedono un possibile movente politico dietro la morte di Pasolini. C’è anche da dire che Pasolini, essendo una persona omosessuale, non era visto di buon occhio in certe frange della società romana del tempo, in particolare quelle di estrema destra3

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L'UOMO E LO SCRITTORE

Pier Paolo Pasolini è stato uno scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale italiano che nacque a Bologna il 5 marzo 1922. Dopo l’arresto del padre a causa dei numerosi debiti, Pasolini ritornò a vivere con la madre a Casarsa in Friuli-Venezia Giulia, con la quale aveva un legame di simbiosi. Pier Paolo Pasolini concluse gli studi liceali a 17 anni ,nel 1939, e si iscrisse all’università di Bologna alla facoltà di lettere dove si laureò nel 1945 con una tesi su Pascoli. Il poeta venne arruolato a Livorno nel 1943. Nel 1947 trovò lavoro come insegnante di Italiano e Latino nella scuola media di Valvasone. Il 22 ottobre del 1949 Pasolini venne denunciato dai carabinieri di Casarsa per pedofilia ed atti osceni in luogo pubblico: ciò porterà nella sua vita a momenti molto umilianti a livello personale e pesanti a livello giudiziario. 

Siamo in piena guerra fredda e Pasolini, per la sua posizione di intellettuale comunista e anticlericale, rappresenta un bersaglio molto “facile”. Le varie denunce raccolte riguardo la sua vita privata portano all’espulsione dal Pci e alla perdita del posto da insegnante, dopo aver giustificato il fatto che lui fosse un omosessuale e che le denunce e l'espulsione dal PCI derivassero da quello.

Pier Paolo Pasolini è stato per anni demonizzato per la diversità e la radicalità delle idee espresse sulla società italiana.

Pasolini trovò una delle cause della crisi della società Italiana nella televisione: essa era in grado di omologare non solo il consumo dei prodotti, ma pure delle idee. Infatti, per lo scrittore, la società consumistica era molto più devastante del fascismo nel ventennio, poiché il consumismo tendeva ad omologare, e quindi, ad appiattire ogni cosa, togliendo ogni diversità, rendendo tutti uguali e portando avanti un pensiero unico: il proprio (quello del consumismo medesimo)4.

L’ultima sua grande opera è “Petrolio” un lungo romanzo in cui i capitoli sono chiamati “Appunti”, la quale parla di tutte le esperienze e di tutte le memorie di Pier Paolo Pasolini. È un romanzo scomodo, una violenta accusa ai poteri che hanno influenzato la società italiana dal Dopoguerra. Narra del cambiamento dei costumi, dominati dalla mancanza di un valido contenuto morale dell’immagine, dall’egocentrismo, dallo stress per la lotta perenne sul posto di lavoro.

Pasolini tocca anche il tema del disastro ambientale narrando i viaggi nell’Italia arcaica e contadina di Carlo, il protagonista del romanzo “Petrolio”, per conto dell’Eni, per la quale viaggia anche in Grecia e poi in Oriente. Così il petrolio del titolo assume i tratti di una sostanza incomprensibile, una risorsa su cui la nostra società fa affidamento in maniera illusoria.

Pasolini ha saputo esprimersi nei generi più disparati, come ad esempio il romanzo, la poesia e, soprattutto, il cinema. Fu sempre animato da un forte dissidio interiore, che lo accompagnava dall’età adolescenziale e che, se da un lato lo ancorava ai valori tradizionali di un mondo puro, dall'altro inficiava il suo rapporto con la realtà.

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Il monumento a Pasolini

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LE INTERPRETAZIONI DELL'OMICIDIO

LE DICHIARAZIONI CONTRADDITTORIE DI PELOSI

Come Pelosi dichiarò nelle sue interviste del 2005 e in quelle successive, sappiamo che prima del delitto Pasolini avrebbe richiesto prestazioni sessuali a Pelosi, il quale avrebbe rifiutato e successivamente, colpito dallo scrittore, venne costretto all’auto-difesa. Quindi, secondo la sua versione dei fatti, sostanzialmente confutata dalla condizione del corpo dopo la colluttazione e dalle prove trovate sul luogo dell’omicidio, Pasolini avrebbe aggredito per primo Pelosi. In realtà, Pasolini e Pelosi non erano da soli quel fatidico giorno, infatti, grazie alle analisi della genetista Marina Baldi, sappiamo che in macchina era presente almeno un altro aggressore, il cui sangue è stato trovato sul maglione di Pasolini, e altri due complici. In proposito, secondo il legale di Pelosi, Stefano Maccioni, la Baldi ha accertato che 

ci sono altri due  Dna, di cui quello del secondo soggetto ignoto è misto al codice genetico di Pasolini ed è stato riscontrato anche su altri reperti, ma quello appartenente al terzo soggetto ignoto è un profilo singolo, estrapolato da una traccia verosimilmente ematica. Quindi c'è l'impronta biologica di qualcuno che, nel momento in cui c'è stato il contatto con la vittima, era ferito, con ferita recente perché perdeva sangue5

L’avvocato Stefano Maccioni ritiene tutt’oggi che la procura potrebbe continuare ad indagare, cercando anche nell’ambito della criminalità romana dell’epoca, soprattutto tra coloro che gravitavano attorno alla “Banda della Magliana” 6.

Effettivamente,  non solo la versione di Pelosi non è convincente per via delle tracce biologiche di cui sopra, ma è stata più volte modificata nel corso degli anni: nel 19757, nel 1982 (quando uscì dal carcere di Civitavecchia in semi-libertà) e nel maggio 2005 (quando Pino Pelosi cambia invece la sua visione dei fatti proclamandosi innocente e sostenendo che altre 3 persone avevano aggredito Pasolini e che lui non aveva potuto aiutarlo in nessun modo8).

Infine, nel Settembre del 2011, nella sua autobiografia, Pelosi dice di non aver incontrato Pasolini per la prima volta nella sera del suo omicidio, ma confessa di conoscerlo già dall’inizio dell’estate e di vederlo con una particolare frequenza. Pelosi, infatti, dice che Pasolini può essere definito addirittura “un galantuomo”9.

Pelosi ha anche occultato delle prove poiché, come ci dice il legale della famiglia Pasolini, Nino Marazzita, dopo la morte di Pelosi, egli aveva raccolto le prove più pericolose e diffamanti per la sua famiglia e per il complice in una cassetta così da non recare danno a nessuno oltre che a se stesso10.

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ALTRE TESTIMONIANZE E ALTRE PISTE

Guido Santato e Domenico Naldini, cugino di Pasolini, approvano la teoria per la quale ci fu una morte violenta dovuta ad una colluttazione seguita ad una richiesta di prestazioni sessuali da parte di Pasolini non fornite. In un’intervista l’avvocato Nino Marazzita11 afferma che la procura generale non voleva che si scoprissero gli esecutori dell’omicidio per paura che essi portassero ai mandanti12, cosa che e ciò potrebbe ricollegarsi a presenza di organizzazioni mafiose che avrebbero potuto favorire l’occultamento di prove e dei nomi dei mandanti.

La scrittrice Simona Zecchi, in un recente libro, ha anche indicato altre possibili piste da battere per fare piena luce sull’omicidio Pasolini13

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NOTE

NOTE:

1 https://youtu.be/4RGTo6Swu_Q 2- Franca Leosini intervista Pino Pelosi sulle sue dichiarazioni sul delitto Pasolini

2 “Johnny lo Zingaro” conosciuto anche come "Biondino" è un criminale italiano conosciuto per furti, rapine e omicidi. Fu condannato all'ergastolo nel 1989 dopo una serie di sparatorie e sequestri di persone. È stato considerato anche come complice dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini, senza però che fossero trovati riscontri, a causa della sua amicizia con Giuseppe Pelosi. Il 6 settembre 2020 non fa ritorno nel carcere dopo un permesso premio, e viene poi ritrovato il 15 settembre e ricondotto in carcere.

3 Cfr. Simona Zecchi,Pasolini, Massacro di un poeta, Ponte alle grazie, Firenze 2018

4 Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, Garzanti Libri s.p.a, Milano 2008 p.29, pp. 24-25, p. 50.

5 https://www.ilgazzettino.it/nordest/pordenone/pasolini_omicidio_killer_pino_pelosi_tutta_la_verita-5555851.html

6 ibidem

7 https://core.ac.uk/download/pdf/80588661.pdf

8 https://youtu.be/4RGTo6Swu_Q

9 Pino Pelosi, Io so… come hanno ucciso Pasolini. Storia di un’amicizia e di un omicidio, Vertigo, Collana: Polis, 2011

10 https://www.ildubbio.news/2017/07/22/marazzita-se-volete-la-verita-su-pasolini/

11 Nino Marazzita è il legale di parte civile della famiglia Pasolini

12 https://www.youtube.com/watch?v=GQAN53aZc4o

13 Simona Zecchi, Pasolini, Massacro di un poeta, Ponte alle grazie, Firenze 2018

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L'Idroscalo di Ostia qualche anno fa.

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Per approfondire:

Filmografia e bibliografia di Pier Paolo Pasolini: 

https://www.treccani.it/enciclopedia/pier-paolo-pasolini/

Film consigliati: 

  • Macchinazione, di David Grieco e Guido Bulla, 2016, Italia-Francia 
  • Pasolini, un delitto italiano, di Marco Tullio Giordana, 1995, Italia

Libri consigliati:

  • David Grieco, Macchinazione, Rizzoli, Mondadori, Segrate, 2015
  • Simona Zecchi, Pasolini, Massacro di un poeta, Ponte alle grazie, Firenze 2018
  • Bruno Moroncini, La morte del poeta - Potere e storia d’Italia in Pasolini, Cronopio, Napoli 2019
  • Marco Tullio Giordana, Pasolini. Un delitto italiano, Mondadori, 1995 Milano

Video:

  • https://youtu.be/TDlFVafsTzg 1- ultima intervista di Pasolini (lingua francese, sottotitoli italiani) 
  • https://youtu.be/4RGTo6Swu_Q 2- Franca Leosini intervista Pino Pelosi sulle sue dichiarazioni sul delitto Pasolini
  • https://youtu.be/3UJoeBN-Y6Y 3- interviste del blog beppegrillo.it a Pino Pelosi 
  • https://youtu.be/qy3n3XiX6s0 - VITA E MORTE DI PASOLINI - COMPLOTTI video 5 
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Un nostro omaggio a Pasolini.

Murales di Pasolini.

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Bibliografia


Autori

Gruppo 2 - 4H Liceo Blaise Pascal

  • prof.ssa Sandra Penge (coordinamento)
  • prof.ssa Emanuela Quercia (coordinamento)
  • Alex Beltoja
  • Varvara Cretu
  • Lorenzo Mascarucci
  • Aurora Nitto