Il Paidobus

a cura di Classe 3C a.s. 2021-2022 - gruppo 1 - Istituto Comprensivo "Ernesto Puxeddu" - Scuola Secondaria di primo grado di Villasor

Questo elaborato ha l'intento di far conoscere il Paidobus, un'originale scuola mobile, con cui in Gallura, una delle zone attualmente più rinomate e apprezzate della Sardegna per le sue attrattive naturalistiche e turistiche, tra gli anni '50 e '60 del XX secolo si cercava di garantire il diritto all'istruzione ai giovani appartenenti a famiglie disagiate e penalizzate dalla difficoltà dei collegamenti verso il capoluogo e le città maggiori, a causa delle asperità del territorio.

La vicenda del Paidobus viene analizzata approfondendo diversi aspetti: la sua storia, che cos’era, chi era il suo ideatore, i vari luoghi in cui era presente, le sue caratteristiche specifiche e i benefici culturali e sociali che riuscì a determinare. Successivamente, vengono esposti i vari punti di vista dei principali protagonisti della vicenda: Salvatore Cappai, il provveditore degli studi di Sassari, strenuo sostenitore dell'iniziativa; il maestro che svolgeva le lezioni; gli alunni che fruivano del servizio. Infine, vengono esaminate le motivazioni della fine di questa importante esperienza, aggiungendo in seguito alcune curiosità.

(Le immagini utilizzate nella nostra ricerca sono tratte dalle fonti segnalate nella bibliografia).

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Che cos’è il paidobus?

Il paidobus fu una vera scuola mobile. Venne ideato nel 1956 nell'ambito di un "piano di miglioramento della scuola", conosciuto come "Piano P" ideato dalla Provincia di Sassari per sconfiggere l'analfabetismo.

In Sardegna erano presenti solo tre paidobus e tutti vennero destinati al territorio della Gallura nord-orientale, perché era una zona caratterizzata da un territorio impervio, da insediamenti abitativi sparsi e da una popolazione con un livello di analfabetismo molto elevato. In Gallura, infatti, vi erano molti bambini che non si potevano permettere di frequentare la scuola a causa sia della distanza delle loro abitazioni dai centri abitati sia della difficoltà di essere adeguatamente raggiunti dai mezzi pubblici di trasporto. Il primo paidobus entrò in servizio nel 1956 nel territorio di San Pasquale, attuale frazione di Santa Teresa di Gallura. Nel 1958 venne istituito un secondo paidobus, destinato alla zona di Surrau, presso Arzachena, mentre l'ultimo entrò in funzione a Battistoni, l'attuale Baja Sardinia, sempre nel territorio limitrofo ad Arzachena. Successivamente, visti i risultati positivi, si decise di introdurre un quarto paidobus e si pensò di istituirli anche all’interno della Nurra. L’esperienza terminò circa dieci anni dopo, per il sopraggiungere di vari cambiamenti di natura economica e sociale.

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L’ideatore del paidobus

L’ideatore del paidobus fu Salvatore Cappai, provveditore agli studi di Nuoro, Sassari, Cagliari e Brescia fino al 1973. Egli nacque a Sorso il 26 maggio 1909; nel 1933 si laureò in giurisprudenza e scienze politiche a Sassari. Dal 1949 al 1952 fece parte del Comitato Regionale della Sezione Sarda con la carica di vicepresidente. Nel 1953 partecipò al Congresso Nazionale e fu anche presidente della sezione di Brescia del Movimento Federalista Europeo.

Salvatore Cappai aveva a cuore il problema dell'analfabetismo che colpiva una buona parte della popolazione della provincia di Sassari. Egli, deciso a garantire a tutti il diritto all'istruzione, ebbe un'idea originale: "non più il fanciullo che va a scuola, ma la scuola che va incontro al fanciullo". Per questo ideò i paidobus e contribuì alla loro realizzazione concreta, progettandone il disegno e concordando l'attrezzatura con la casa costruttrice1.

1 si veda: https://issuu.com/almanaccogallurese/docs/almanacco_2002/s/10348594

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Le caratteristiche del paidobus

ll paidobus era un piccolo pullman lungo 5,5 m. e poteva ospitare un autista, un maestro e, ovviamente, gli alunni. Esso conteneva al suo interno una vera e propria scuola mobile e il tipico arredo scolastico. Vi erano presenti: 20 posti a sedere, 10 scrittoi pieghevoli sugli schienali, una lavagna girevole, che poteva fungere da appoggio per una carta geografica o un proiettore, una biblioteca, un giradischi e una raccolta di dischi, una radio con microfono, un altoparlante, ma anche una cucina a gas e dei tavolini portatili. Era presente, inoltre, l’attrezzatura necessaria per svolgere lezioni all’aperto che consisteva in venti banchi pieghevoli in ferro e un tendone che, sistemato su appositi sostegni che si ancoravano alla fiancata del pullman, poteva proteggere gli alunni dal sole.

Le lezioni erano a dialogo aperto con gli insegnanti, per creare un ambiente allegro e sereno. I bambini imparavano in modo giocoso e, per rendere le lezioni più interessanti, si cambiava luogo in base all’argomento: si applicava così “l’attivismo didattico”, che consentiva un contatto diretto con la natura. Ciò permetteva di sfruttare quanto di positivo potesse offrire l’ambiente nel quale gli alunni erano abituati a vivere; inoltre, consentiva di scoprire gradualmente altri ambienti grazie alle frequenti escursioni fuori del normale itinerario.

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Un momento di normale vita scolastica all'interno del paidobus, nel quale si possono scorgere i tipici elementi dell'arredo scolastico.

Un momento di "attivismo didattico": la scuola a contatto diretto con la natura. (Da labirba.com)

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L'integrazione sociale

Il paidobus, oltre a garantire l'istruzione, favorì l’integrazione sociale. La scuola mobile riscosse un grande successo tra le famiglie e gli alunni. Il rapporto tra scuola e famiglia trovò la sua esaltazione. Il maestro si teneva in contatto con le famiglie, conosceva tutti i genitori, visitava i loro stazzi, conosceva la loro vita e ne prendeva parte, sia nelle loro gioie sia nei dolori. Era come uno di loro e per questo diventava una persona fidata. Dai genitori il paidobus era ritenuto un miracolo. Tutti cercavano di rendersi utili affinché l'esperienza funzionasse, perché ritenevano importante la presenza della scuola. Quando il paidobus si fermava nei paesi per prendere gli alunni, spesso i genitori chiacchieravano con il professore.

La continua presenza della scuola in una zona così isolata non poteva che avere ripercussioni benefiche sul tessuto sociale. Per questo il provveditore Cappai affermava che il paidobus non era soltanto un mezzo scolastico ma soprattutto uno strumento di integrazione sociale per quelle popolazioni2

La scuola mobile cambiò la vita sia ai genitori sia agli alunni e permetteva a tutti i bambini l'istruzione gratuita, riducendo così l'analfabetismo. L'unico svantaggio del paidobus era quello di essere organizzato come una pluriclasse, con alunni di diverse fasce d’età.

2https://issuu.com/almanaccogallurese/docs/almanacco_2002/s/10348594

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Tre punti di vista

Attraverso un'intervista radiofonica intitolata "Panoramiche: la scuola sulla spiaggia"3, svolta per la RAI nel 1959 dal giornalista Manlio Brigaglia, è stato possibile ricostruire tre punti di vista sulle funzioni del paidobus: quello di Salvatore Cappai, quello del maestro e quello degli alunni. 

Salvatore Cappai sostiene che il paidobus abbia ottenuto non solo risultati didattici ma anche sociali e assistenziali, perché, fornendo a tutti gli alunni del materiale didattico e garantendo loro il pranzo con la mensa, ha aiutato economicamente le famiglie. ll maestro evidenzia la possibilità di realizzare lezioni con un diretto contatto con la natura (spiaggia, bosco) per avere un metodo didattico attivo. Parla anche del fatto che non tutti gli alunni potevano approfittare di questa possibilità perché dovevano aiutare i genitori a lavorare, per esempio fare il pane, il formaggio o lavorare nei campi. Gli alunni affermano di apprezzare l’insegnamento uguale per tutti e a contatto con la natura. 

3 L'intervista originale è disponibile sul seguente sito: https://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=26201

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Le cause della conclusione di questa felice esperienza educativa

Dieci anni dopo circa il suo avvio, l’esperienza della scuola mobile finì per diversi motivi.

Il primo, di carattere generale, fu la crisi economica attraversata dall’Italia nella seconda metà degli anni '60. In un'ottica di risparmio, si pensò che tutto sommato per colmare l'analfabetismo delle zone a popolazione sparsa, sarebbe stato sufficiente sostituire i paidobus con i più semplici scuolabus, anche se ciò scontentava le famiglie e non garantiva gli stessi risultati dal punto di vista pedagogico e didattico. Il secondo motivo fu di carattere locale, legato al cambiamento storico attraversato dalla Gallura e verificatosi negli stessi anni, con la nascita della Costa Smeralda. Ciò provocò lo spopolamento delle zone interne e lo sviluppo degli insediamenti lungo la costa. Per questo motivo a San Pasquale, per esempio, il numero delle famiglie diminuì notevolmente, mentre la zona di Battistoni, oggi Baja Sardinia, si popolò velocemente, tanto che sorsero così tanti villaggi che si rese necessario provvedere alla costruzione di scuole fisse.

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Curiosità

Da indagini successive, risulta che un alunno del paidobus, Paolo Serreri, diventò un professore universitario a Roma e, con sicurezza, altri quattro studenti conseguirono la laurea magistrale in Agraria, Giurisprudenza, Lettere, Pedagogia; altri, invece, conseguirono il diploma. Ciò dimostra come il paidobus garantisse una buona istruzione. Tuttavia, anche chi fra gli studenti non proseguì gli studi migliorò comunque la propria situazione, dimostrando di aver saputo valorizzare e sfruttare l'esperienza vissuta4.

La televisione italiana si occupò del paidobus diffondendo i documentari nelle sale cinematografiche di tutta Italia. Il presentatore Mario Riva ne parlò all’interno della trasmissione Ventiquattresima ora. In ultimo, è possibile citare anche lo spazio dedicato al paidobus nel cine-giornale Settimana Incom. In realtà, l'esperienza del paidobus fece notizia anche all'estero: se ne occuparono, infatti, sia la stampa inglese sia quella spagnola5.

4 https://issuu.com/almanaccogallurese/docs/almanacco_2002/s/10348594

5 Ibidem.

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Che cos’è la Settimana Incom?

La Settimana Incom era un cinegiornale trasmesso settimanalmente al cinema dal 1946 al 1965. Con i suoi 2555 giornali, rappresentò una delle fonti più popolari di informazioni e attualità in Italia. Fu fondata da Sandro Pallavicini insieme a Teresio Guglielmone nel 1938 a Roma. Il cinegiornale trattava principalmente temi di attualità, dal calcio alla moda fino al cinema.

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Immagine che ritrae l'inizo di una puntata del cinegiornale (da cctm.website.com)

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Alcune informazioni sul territorio: la Gallura

La Gallura è una zona nord-orientale della Sardegna. Si differenzia dal resto delle micro-regioni dell’isola per il dialetto, il tipo di insediamento e per le attività agrarie. Infatti come insediamento tipico sono presenti gli “stazzi”, aziende agricole a conduzione diretta, nelle quali l’imprenditore vende direttamente al consumatore. 

I principali comuni della Gallura sono: Olbia, Tempio Pausania, La Maddalena, Palau, Santa Teresa di Gallura, Golfo Aranci, San Teodoro, Arzachena e Budoni.

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Il territorio della Gallura (da Sardegnapleinair.it)

Un breve tratto incontaminato della Costa Smeralda (da Olbia.it)

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Alcune informazioni sul territorio: che cosa sono gli “stazzi”?

Gli stazzi sono abitazioni rurali la cui origine in Gallura risale ai primi del '700, quando vennero costruiti da pastori di origine corsa che si stanziarono in Sardegna dopo essere fuggiti dalla propria terra d'origine a causa di motivi politici o per via di faide familiari.

La struttura della casa, costruita in granito, tipica pietra locale, era molto semplice, a pianta rettangolare e con tetto a duplice spiovente. L’interno della casa era realizzato da un unico vano, la casa manna che serviva contemporaneamente da cucina, camera da letto e da ambiente di lavoro. Quando la famiglia del proprietario cresceva, la dimora veniva ampliata con un nuovo vano, l'apposentu, che veniva utilizzato come stanza da letto.

Lo stazzo era abitato da pastori-agricoltori, i quali si dedicavano non solo all’allevamento del bestiame ma anche alla coltivazione dei campi. Il terreno circostante spesso comprendeva l’orto e la vigna e i recinti destinati a ricovero per il bestiame. Lo stazzo mediamente si estendeva su una superficie di 50–70 ettari. Tale insediamento umano viene definito da alcuni studiosi ad habitat disperso.

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Stazzo gallurese negli anni '50 (da escursionigallura.it)

Stazzi galluresi oggi (da Olbia.it)

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Alcune informazioni sul territorio: la Nurra

La Nurra è un’area agricola pianeggiante nel nord-ovest della Sardegna, compresa tra i comuni di Sassari, Stintino, Alghero, Porto Torres, il Golfo dell’Asinara a nord-est, il Mar di Sardegna a ovest, il Riu Mannu a est e i rilievi del Logudoro. Il suo paesaggio è normalmente spoglio, presenta pascoli estesi e la macchia mediterranea è la vegetazione prevalente. In antichità, la Nurra era ricca di miniere d’argento.

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Il territorio della Nurra (da Sassari900.lt)

Un aspetto del territorio della Nurra (da turismosassari.it)

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Bibliografia

  • SITOGRAFIA

    https://issuu.com/almanaccogallurese/docs/almanacco_2002/s/10348594

    https://www.labirba.com/blog/paidobus-quando-in-sardegna-la-scuola-era-su-quattro-ruote/

  • https://www.labottegadelbarbieri.org/andare-a-scuola-in-paidobus-una-storia-del-1956-che/

  • https://www.unionesarda.it/cultura/ammentos-di-sardegna-il-paidobus-quando-la-scuola-era-su-quattro-ruote-flf20flq

    https://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=26201


  • https://bussola.s3.eu-west-1.amazonaws.com/327034/RICERCA%202013%20%E2%80%9CLa%20nascita%20e%20i%20primi%20anni%20della%20scuola%20elementare%20a%20Santa%20Teresa%20Gallura%E2%80%9D.pdf

  • https://www.aib.it/aib/stor/bio/cappai.htm

    https://lamaddalena.info/la-scuola-mobile/

  • https://www.treccani.it/enciclopedia/gallura/

    http://www.escursionigallura.it/stazzo.html

    https://www.olbia.it/

  • https://www.treccani.it/enciclopedia/nurra/

    https://www.sardegnasentieri.it/carte/nurra

    https://it.wikipedia.org/wiki/Nurra


  • https://www.treccani.it/enciclopedia/incom_%28Enciclopedia-del-Cinema%29/

    https://www.archivioluce.com/la-settimana-incom/

  • http://turismosassari.it/it/esplora-it/mare-e-natura/item/589-mare-e-natura-nella-nurra-di-sassari.html

  • https://www.stazzigalluresi.it/

  • cctm.website

  • Sardegnapleinair.it

  • Sassari900.it


Storytelling

Il Paidobus

Per raccontare l'esperienza educativa e didattica del paidobus, abbiamo immaginato un semplice dialogo fra nonno e nipote, proprio come potrebbe accadere in una delle nostre famiglie. Eccolo qui di seguito.


-Ciao, nonno. Come stai?

-Oh ciao, nipotino. Sto bene, anche se sono un po’ arrugginito.

-La mia professoressa mi ha chiesto se sei disposto a fare un'intervista sulla tua esperienza scolastica.

-Certo, tanto non ho niente da fare. Ho iniziato la mia esperienza scolastica nel paidobus dal 1956 fino al 1961 come scuola primaria e dopo ho frequentato i 3 anni delle scuole medie.

-Nonno, com’era il paidobus?

-Il paidobus era una scuola su quattro ruote, con tutto l'arredo di una scuola normale. 

-Com'era attrezzato?

-In ogni paidobus c'erano: venti posti, dieci scrittoi, una lavagna, un giradischi, un proiettore, una radio, una cucina a gas e dei tavolini portatili. Ormai voi adolescenti siete attrezzati di strumenti tecnologici e moderni, a differenza mia siete avvantaggiati. Il paidobus era abbastanza grande da ospitare un autista, un maestro e gli alunni.

-E le lezioni com'erano?

-Mi ricordo sempre le divertenti lezioni nei luoghi della mia amata Gallura. Cambiavamo luogo in base all’argomento e alla materia, per rendere le lezioni sempre più interessanti e a dialogo aperto con gli insegnanti, costruendo un ambiente sereno e allegro. Invece voi siete rinchiusi in una stanza e non avete nessun tipo di esperienza a contatto diretto con la natura. C'era sempre un rapporto continuo e cordiale fra casa e famiglia a differenza di adesso. Il maestro era come un familiare, veniva anche a visitare i nostri stazzi.

-Cosa sono gli stazzi?

-Gli stazzi, o "lu stazzu", sono case di pastori in campagna dove si praticava una vita in mezzo alla natura.

-Nonno, secondo te quali erano i vantaggi e gli svantaggi del paidobus?

-Secondo me l'unico svantaggio era quello di dover frequentare un’unica classe, detta pluriclasse, formata da alunni di varie età, mentre adesso in una scuola sono presenti più classi e avete anche due opzioni: il tempo normale e il tempo pieno.

-C'è una cosa, che, però, non ho capito: come mai è nato il paidobus?

- Il paidobus è nato grazie a Salvatore Cappai, per garantire l'istruzione a noi giovani che vivevamo nei luoghi più isolati della Gallura e non potevamo spostarci liberamente. Pensa, eravamo privi addirittura di strade asfaltate! Altro che andare a scuola in bici o a piedi insieme agli amici come fai tu!

-Quando e perché è finita la sua epoca?

-L'epoca del paidobus è finita nel 1966, a dieci anni esatti dalla sua costituzione nel 1956, a causa della crisi economica, che portò la maggior parte delle famiglie a trasferirsi nelle zone industriali in cerca di lavoro, e a causa della nascita della Costa Smeralda che favorì lo sviluppo del turismo.

-Si faceva pubblicità al paidobus?

-Sì, un famoso presentatore televisivo di allora, Mario Riva, diffuse dei documenti sul paidobus nei cinegiornali e nella stampa nazionale, mentre il giornalista Manlio Brigaglia realizzò un'inchiesta su Radio Sardegna. In più se ne occupò anche la “settimana Incom”.

-Che cos'era la settimana Incom?

-La settimana Incom era un cinegiornale distribuito settimanalmente nel cinema.

-Ma tu che l'hai frequentato, che cosa pensi davvero del paidobus?

-Credo che sia stata una bella esperienza e molto utile per quell'epoca, vista la povertà che c'era. 

-Ok, grazie del tuo tempo, nonno.

-Tieni, un regalino.

-Grazie, nonno, dei soldini mi servivano proprio!

Autori

Classe 3C a.s. 2021-2022 - gruppo 1 - Istituto Comprensivo "Ernesto Puxeddu" - Scuola Secondaria di primo grado di Villasor

  • Claudia Rita Pili (coordinamento)
  • Maria Beatrice Cardia
  • Lorenzo Serra