IL FIUME DELLA PACE

a cura di Classi Quinte Scuola Primaria Galileo Galilei

Il percorso punta a fornire ai ragazzi un quadro più chiaro ed esaustivo delle 30

guerre in corso nel Pianeta e delle diciassette situazioni conflittuali. Oltre ad una

panoramica su dove si combatte oggi, il tentativo é quello di concentrarsi sul perché

le guerre avvengono.

L’idea è semplice: la guerra é sempre evitabile. Se si lavora per eliminare le cause

che portano al conflitto, a partire dalle disuguaglianze sociali, la guerra non ci sarà. Il

conflitto é infatti la conseguenza di una molteplicità di cause. Attraverso le

testimonianze dei familiari e dei cittadini, faremo scoprire agli alunni della quinta

Primaria di Vinci l'eccidio avvenuto a Santa Lucia, borgo sulle colline di Vinci; per arrivare alla realizzazione del fiume della Pace situato sotto il Castello Guidi a Vinci.

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Luoghi
mappa SANTA LUCIA A PATERNO -VINCI ( FI )
Luoghi

SANTA LUCIA A PATERNO -VINCI ( FI )

Santa Lucia a Paterno

La chiesa di Santa Lucia a Paterno si trova lungo la strada che dal crinale del Montalbano, presso la torre di Sant’Alluccio, scende al castello di Vinci incrociando la frazione di Anchiano, luogo dove la tradizione colloca la casa natale di Leonardo da Vinci. Le forme attuali dell’edificio corrispondono alla ricostruzione settecentesca ma la chiesa aveva origini ben più antiche. Ai primi del Duecento apparteneva ancora alla potente famiglia comitale dei Guidi che in questa zona controllava fin dall’XI secolo i castelli di Larciano, Cerreto Guidi e Vinci. La chiesa è facilmente raggiungibile percorrendo uno dei “sentieri del Genio”, una passeggiata attraverso i vigneti e gli uliveti che dovevano essere così familiari agli occhi di Leonardo.

Santa Lucia, un piccolo borgo con diverse case, ha una storia che coincide con le vicende dell’antica chiesetta, menzionata per la prima volta in un documento del 1254. Il 27 Luglio del 1944 al piazzale della chiesa ci fu un eccidio.

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“I FATTI DI SANTA LUCIA" - VINCI, 27 LUGLIO 1944

I tedeschi si erano acquartierati nella villa Banci. Il piazzale della piccola chiesa di Santa Lucia, distante poche centinaia di metri, veniva usato come base di smistamento dei mezzi e degli uomini necessari per la sorveglianza del Montalbano. Ogni mattina due uomini a bordo di una moto con una carrozzetta a lato perlustravano la zona. La mattina del 27 luglio 1944 qualcuno, non si sa chi, forse un partigiano, sparò sul mezzo. I due soldati si spaventarono, abbandonarono la moto, si divisero con l’intenzione di tornare alla base tedesca per strade diverse. Intanto a villa Banci si scatenava la preoccupazione e la rabbia dei commilitoni che non vedevano rientrare il mezzo all’ora stabilita. Venne subito organizzata una squadra di una dozzina di uomini per perlustrare la zona alla ricerca dei due compagni. Sparavano su tutto quello che pareva essere per loro un pericolo, anche la loro ombra, se necessario. Rastrellarono cinquanta persone che radunarono nel piazzale della chiesetta in attesa degli eventi. Intanto in località Trebbio al Rio, uno dei due soldati della pattuglia scampato all’attentato, mentre cercava di rientrare alla base, notava uno strano movimento di persone. Sparò all’impazzata. Non ci pensò due volte. La paura che fossero dei partigiani non gli dava la possibilità di pensare due volte. Erano invece tre civili, sfollati, altrettanto impauriti. Morirono tutte e tre per le ferite riportate, nell’arco d’una giornata. Le cinquanta persone rastrellate dalla pattuglia tedesca venivano addossate lungo il muro della chiesetta di Santa Lucia, proprio sotto il grande medaglione di Leonardo, realizzato dall’artista parroco, don Quirino Giani. Sembrava una sommaria condanna a morte. A sera, quando sopraggiunse la notizia che i due soldati tedeschi erano sani e salvi, qualcuno tirò un sospiro di sollievo e incominciò a sperare di vedere il nuovo giorno. In guerra, la paura non conosce altro pensiero, tanto meno la pietà umana.

(Nicola Baronti) 

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foto di Alino Mancini
Protagonisti

Alino Mancini

Alino Mancini racconta i fatti di Santa Lucia, Vinci 27 luglio 1944

Il 30 Maggio 2022 le classi quinte della scuola Primaria “G. Galilei”di Vinci, hanno partecipato ad un incontro con Alino Mancini, testimone dei fatti accaduti a Santa Lucia il 27 luglio 1944. L'incontro è legato al Progetto PTOF “L'Italia siamo noi”, una piattaforma ministeriale nata lo scorso anno in occasione dei 75 anni della nascita della Repubblica, come supporto didattico digitale di ricerca storica. In quel periodo i soldati tedeschi avevano occupato anche le campagne di Vinci, dove molte famiglie di sfollati si erano rifugiate per sfuggire ai bombardamenti. Durante una perlustrazione da parte di due tedeschi a bordo di una moto, qualcuno sparò e questo provocò una rappresaglia contro tre giovani civili disarmati, i quali furono barbaramente uccisi. Alino Mancini all'epoca era un bambino di circa 9 anni e si trovava con la sua famiglia nelle vicinanze di Faltognano. Gli alunni delle quinte, già da diversi mesi hanno affrontato il tema della guerra, documentandosi attraverso laboratori e letture, fino ad imbattersi in questo fatto di storia locale recente;hanno quindi preparato un' intervista con diverse domande da porre al protagonista dell'evento, a cui ha partecipato anche la Dirigente Scolastica Tamara Blasi e l'assessore alla Memoria Mila Chini. Il signor Mancini ha rievocato il periodo della sua infanzia, raccontando agli alunni del terrore provato in quei giorni e delle difficili condizioni di vita per la mancanza di cibo e di un rifugio sicuro, in cui poter vivere tranquilli...“ Sono trascorsi diversi mesi prima che potessi tornare finalmente alla mia casa, finché non è finita la guerra. E tutti hanno potuto di nuovo respirare un'aria di libertà”. Alino Mancini ha proseguito esprimendo la propria opinione sulle guerre in generale ed affermando che gli uomini, anziché combattersi, devono dialogare per risolvere i conflitti tra le popolazioni; è fondamentale che le nuove generazioni conoscano ciò che è avvenuto nel passato per non ripetere gli stessi errori. La Dirigente Scolastica è intervenuta sottolineando l'importanza della Memoria per i ragazzi di oggi mentre l'assessore, illustrando le iniziative che la nostra comunità attua ogni anno per rievocare i fatti di Santi Lucia, ha ribadito i valori della democrazia e i diritti e i doveri di ciascuno. L'incontro si è concluso con un caloroso saluto al signor Mancini e con alcune foto ricordo.  

Noi alunni dell a quinta primaria, attraverso i fumetti, abbiamo creato uno storytelling dell'accaduto.

Ogni anno, il 27 Luglio, il sindaco con i cittadini di Vinci ( FI ) ricordano i tre civili uccisi deponendo nel luogo dei fatti un mazzo di fiori e una corona davanti alla chiesa di Santa Lucia.

Protagonisti
foto di IL FIUME DELLA PACE Vinci
Protagonisti

IL FIUME DELLA PACE Vinci

Dopo tante guerre, abbiamo fatto una riflessione tutti insieme "La guerra nasce quando non c'è un dialogo di PACE "; per ricordare momenti di pace, a Vinci presso la Pinetina della Doccia sotto al castello Leonardiano, é stato creato un fiume con un piccolo arredo urbano di sassi colorati su cui gli alunni hanno scritto la parola pace in tutte le lingue del mondo. Ogni anno, noi studenti dell'Istituto Comprensivo Vinci della scuola Primaria Galileo Galilei e Secondaria di Primo grado, ci rechiamo al fiume per memorare momenti di pace accudendolo.

Abbiamo così realizzato un Book digitale per far rivivere anche a voi questo evento

"Curiamo il nostro Fiume della Pace"


Storytelling

IL FIUME DELLA PACE

Autori

Classi Quinte Scuola Primaria Galileo Galilei

  • prof.ssa Katia Maurizi (coordinamento)
  • Prof.ssa Floriana Montalto (coordinamento)
  • Maria Imbesi
  • Katia Maurizi
  • Studente Primo