Eco X: un ricordo indelebile

a cura di Classe 2D a.s. 2022-23 Liceo Pascal Pomezia

La ricerca indagherà su un disastro ecologico di grande rilevanza sul territorio pontino.

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Il disastro dell'Eco X

Nella mattina del 5 maggio del 2017, si è verificato nel territorio di Pomezia un terribile incendio che i Vigili del fuoco hanno domato solo dopo 32 ore. L' Eco X trattava lo smaltimento di rifiuti speciali; dopo l'incendio il Comune ha consigliato ai cittadini di restare chiusi in casa per non respirare il denso fumo nero. Per i residenti si tratterebbe di un disastro annunciato già alla fine del 2016 dal Comitato di quartiere: " Troppi rifiuti abbandonati nel piazzale Eco X".

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L'incendio nel momento in cui sono intervenuti i Vigili del fuoco

Luoghi
mappa Dov' è accaduto?
Luoghi

Dov' è accaduto?

Luogo dove si è sviluppato l'incendio

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Cos'era l'Eco X prima dell'incendio?

L'Eco X prima dei due incendi era una discarica di rifiuti tossici e plastica. Il progetto nacque nel 2002 ad opera di Maurizio Fraioli, in qualità di unico socio, e il suo amministratore era Antonio Soddu; nel 2014 una parte della società è stata ceduta alla Ecoservizi per l'ambiente srl e, successivamente, il Dipartimento Regionale del Lazio ne ha autorizzato l'utilizzo fino al 2020.

Però già nel 2015 si erano palesati dei problemi, che avevano avuto come conseguenza un esposto presentato da alcuni cittadini di Pomezia: infatti la capienza residua dell'impianto non era controllata, perché non venivano effettuati controlli frequenti dalle autorità competenti. Infatti tuttora non sappiamo effettivamente la quantità di rifiuti raccolti in quel sito e non possiamo neanche immaginare in modo completo il danno reale che l'incendio ha provocato all'ambiente circostante.

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Chiamata effettuata sul momento a Giuseppe Martinelli, Presidente del Comitato di quartiere della località Castagnetta Cinque Poderi

Giuseppe Martinelli: Nella Eco X noi avevamo fatto delle foto e c'era un accatastamento inverosimile di materiale e di rifiuti; fuori dai capannoni sul piazzale, non nei locali della ditta. A noi non sembrava normale, perché non era mai successo prima; gli abitanti del luogo si lamentavano e allora abbiamo fatto questa segnalazione al Comune. Temevamo il peggio ma non pensavamo che qualche incendio potesse essere così imminente e che, solo dopo sei mesi dalla nostra segnalazione, succedesse quello che è successo.

Giornalista: Cosa è successo dopo questa segnalazione?

Giuseppe Martinelli: Noi non abbiamo ricevuto alcuna risposta; noi pensavamo che il Comune ammonisse l'azienda e ripristinasse le cose per uno stato di sicurezza dei luoghi. Il Comune avrà fatto i suoi passi, hanno detto di aver fatto i passi loro e si vede che i passi che hanno fatto sono arrivati in ritardo.

Giornalista: Fatto sta che la situazione non era cambiata?

Giuseppe Martinelli: No, non era cambiata, fino a ieri non era cambiata, è cambiata solamente adesso che i rifiuti sono spariti ma è sparita anche la Eco X; e non è che si vive tanto bene oggi, ci hanno fatto tappare tutti in casa. Ancora ci sono dei fumi e speriamo che domani riescano a domare l'incendio. Qui in zona, tutti quanti, chi più chi meno, hanno l'orticello o qualche piantina di insalata, ma purtroppo qui la preoccupazione è tanta.

-Fanpage.it

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Per circa 48 ore chiunque abitava a Pomezia, e nelle città come Ardea e Torvajanica, non poteva non notare questa gigantesca nube di colore grigiastro, causata dall'incendio di 8400 tonnellate di materiali ferrosi e altamente inquinanti

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Quali sostanze sono state diffuse nell’atmosfera?

Abbiamo ascoltato Luca Andreassi, professore di ingegneria dell'università Tor Vergata di Roma, e questo è ciò che è emerso: "Siamo certi che quintali di rifiuti plastici, probabilmente più di quanto consentito, ma questo ce lo dirà la Magistratura, abbiano preso fuoco. Lo sappiamo perché sin da subito i tecnici dell'ARPA Lazio sono intervenuti nella misurazione delle concentrazioni di diossine e di furani, prodotti tipici della combustione della plastica, che hanno raggiunto picchi di concentrazione elevatissimi rimanendo ben sopra la soglia nell'atmosfera circostante per circa un mese. Ma quell'impianto avrebbe potuto stoccare anche rifiuti speciali. Nelle analisi successive all'incendio si sono andate a misurare specie chimiche strettamente legate alla combustione della plastica. Chi ci dice che non ci fosse amianto, eternit, medicinali, materiali contenenti piombo? E potrei allungare l'elenco. Ed è stato grazie alla sollecitazione del Comitato Operativo Intercomunale coordinato dal Comune di Albano Laziale (COI a cui Pomezia non appartiene) che l'ARPA Lazio ha ritenuto di effettuare verifiche anche sulla concentrazione dei metalli, ottenendo, fortunatamente, dei risultati negativi. Resta il fatto che non sappiamo cosa abbia bruciato. Ed ogni giorno che passa questa incertezza risulta essere sempre più preoccupante".

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Non c'è bisogno di parole: le immagini parlano da sole.

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Cos'è rimasto dopo gli incendi?

Subito dopo l'incendio sul territorio nei pressi della discarica è rimasto un cumulo di materiale plastico e tossico come per esempio l'amianto, l'eternit e sostanze medicinali, che sono rimasti tuttora a causa della mancata bonifica del territorio lì vicino e continuano a inquinare il terreno e la falda acquifera, dal momento che i rifiuti non sono stati rimossi, ma solamente delimitati con una barriera che dovrebbe essere isolante. L'intervento necessiterebbe di 6 milioni di euro, come riferito dall'ex sindaco Adriano Zuccalà nel maggio 2022.

L'articolo di Luca Mugnaioli sul Corriere della città del maggio 2023 mette in evidenza come la ferita inferta al territorio sia ancora lì ,come i cittadini meritino risposte e non solo promesse.

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Non dimentichiamo l'Eco-X

Abbiamo deciso di raccontarvi questo tragico evento proprio perché non vogliamo che venga dimenticato, sia dai cittadini di Pomezia, ma anche dalle altre persone, che devono sapere quello che è accaduto durante quel terribile 5 maggio 2017. Noi vogliamo far capire che questo disastro si sarebbe potuto evitare grazie a dei controlli preventivi, che però non sono stati effettuati, non si sa per quale motivo, e che la mancata vigilanza in quella zona ha avuto conseguenze molto gravi; soprattutto ora dobbiamo fare qualcosa per ridurre al minimo i danni che ancora tutti quei rifiuti stanno recando alla zona circostante, che fino ad oggi è rimasta come qualche anno fa, praticamente intoccata. A nostro avviso, gli enti preposti dovrebbero essere più sensibili ed operativi per garantire la salute pubblica.

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Storytelling

La Terra: un lamento che diventa poesia

Il lamento inascoltato della Terra

Ero bella, rigogliosa e imponente

ora vengo solo calpestata dalla gente.

Prima avevo frutti e piante,

ora sono grigia e fumante.

Prima tutti mi apprezzavano per il mio operato,

ora non produco più e non ne sono in grado;

sono stata distrutta e devastata,

mi é rimasta la sola speranza di essere ricoltivata.

Per rinascere dovrei essere ripulita

altrimenti la mia vita qui è finita!

Ciao, sono la Terra...

e sono fondamentale per la vita di tutti

ma ormai mi guardano solo con occhi distrutti.

Autori

Classe 2D a.s. 2022-23 Liceo Pascal Pomezia

  • Prof.ssa Angela De Salvo (coordinamento)
  • Matteo Luciani
  • William Manga Mpondo
  • Ginevra Meloni
  • Mihai Stefan Pandele
  • Francesco Quirini
  • Christian Tuseo
  • Mattia Zanlucchi