Divina commedia: la valle delle pietre dipinte

a cura di Team amici di Dante Alighieri

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Veduta panoramica della valle delle pietre dipinte

La valle delle pietre dipinte

La valle delle pietre dipinte

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Il parco de "LA DIVINA COMMEDIA" a Campobello di Licata

Il parco della Divina commedia o valle delle pietre dipinte, a Campobello di Licata è un grande parco letterario in cui sono presenti 110 pietre di travertino su cui sono state dipinte varie scene della Divina commedia.

Il parco si trova in una vecchia cava di pietra, e possiamo dire che esprime tre canti dell'opera dantesca.

Vi sono presenti alcune delle figure più rappresentative che uno dei tre padri della lingua italiana incontra durante il fantasioso viaggio nell'aldilà: 

CARONTE, colui che accompagna i defunti all'inferno, Paolo e Francesca, gli eterni innamorati, il conte Ugolino, colui che divorò i propri nipoti e così via fino all'ultima grande pietra con la chiusa "e quindi riuscimmo a riveder le stelle" tutto il lavoro è caratterizzato da un forte realismo*, tanto che alcuni personaggi sono stati presi dagli abitanti del paese stesso. A volte sembra quasi che queste pietre aggrediscano l'osservatore : *volti rabbiosi o sconvolti dal dolore, ferite che sanguinano, sadici demoni ed orridi mostri*. In questi dipinti troviamo anche la Vergine madre del paradiso dove l'idea di Dio viene espressa con un luminoso sole.

L'autore di quest'arte su pietra è SILVIO BENEDETTO, uno dei più grandi maestri agrigentini

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"Caron, dimonio con gli occhi di bragia..."

"Uscimmo a riveder le stelle..."

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Biografia di un artista straordinario

Silvio Benedetto:

Nasce a Bueno Aires il 21 Marzo 1938.

Egli si cimenta in diversi ambiti: disegni e tecniche miste, scultura, pittura, teatro, progettazioni architettoniche al fine di colmare perfettamente il bisogno di una continuità artistica.

Ricevette una notevole quantità di premi e viaggió moltissimo distribuendo la sua Arte in molti prestigiosi paesi:

Bueno Aires,Torino, Palermo, Milano,Baviera,Praga, Bologna,Galles, mosca, Stoccolma, città del Messico, e molti altri.

Ricordiamo due opere molto importanti "il Cristo del Politeama" e la "vittoria Alata".

Le voci dei critici lo hanno definito come "l'ultimo dei grandi muralisti" infatti Marta Traba in un catalogo della galleria d'arte Moderna scrive: "Silvio benedetto è stato negli ultimi tempi il caso scandalo della pittura latino-americana,contendente di Guayasamin,contestatore di Siqueiros, vincitore in Messico di un enorme murales".

Silvio benedetto dipinse oltre 50 murales ricordiamo i più importanti situati all'aperto:gli " itinerari artistici nel parco naturale delle Cinque Terre (UNESCO)" (piazze, mosaici, sculture, murales) e la "valle pietre dipinte" ( situata a Campobello di Licata.)

Attivo a dipingere ancora all'età di 84 anni, le sue opere più recenti sono: "per Empedocle"(2016) e la "Patagonia Alata."(2017)

Silvio benedetto teneva a citare coloro che hanno collaborato in diversi campi e ruoli, negli anni ottanta Olga Macaluso, e negli anni duemila Silvia lotti.

Silvio benedetto entra a capofitto anche nel teatro svolgendo quasi tutti i ruoli teatrali: autore, scenografo, costumista e regista.

Negli anni '50 ha creato a Bueno Aires "il teatro degli appartamenti" con l'accurata collaborazione di Alida Giardina e Olga macaluso, a Roma tutt'ora con Silvia Lotti, ricordiamo "Calipso e Odisseo."(2019)

La valle delle pietre dipinte è un anfiteatro naturale circondato da case e da un veloce serpente di catrame.

Questa valle è caratterizzata da enormi massi dipinti dall'artista Silvio Benedetto. Nel momento in cui le dipingeva trasferiva il suo bizzarro stato animo, quindi le sue emozioni, su queste enormi pietre che spesso raffiguravano volti e corpi, anche di gente del luogo.

Silvio si presenta esteticamente estroso e con un "non so che di particolare", ma nello stesso tempo uomo "normale".

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Intervista al pittore

L'autore

Parla di due linguaggi che si intrecciano fra di loro: un linguaggio pittorico che abbraccia un linguaggio letterario. Durante l'incontro egli risponde a una serie di domande al fine di farsi conoscere meglio come artista, ma, specialmente come uomo e come semplice persona.

"Io sono Silvio" egli si presenta come figlio di argentini e mette in evidenza "Beneditto" il nome del caro nonno. Fece il suo ingresso in Sicilia negli anni 60, dedicando mente e corpo alla sua arte, ovvero la sua grande passione " pubblica " quindi sognò un vero e proprio museo all'aperto, in modo che tutti potessero visitare l'arte anche per strada.

"Perché ha voluto dedicare il suo tempo alla realizzazione della divina commedia e come le è venuta quest'idea?"

Silvio socchiude gli occhi e fa un viaggio nel tempo, parla di un lavoro collettivo indicato meglio come un lavoro a "quattro braccia" se non a otto, come un impulso innato di lasciare il segno in questo paese.

Nelle sue parole riporta il sindaco Calogero Gueli che ha aperto le porte per la realizzazione delle opere.

"Ci vuole parlare della sua opera più significativa?""Quello che è significativo per me sarà quello che vorrò fare domani" afferma l'autore , "Io ho solo portato la voce di Dante su travertino di Alcamo".

Pietre portate esclusivamente per l'arte dei singoli artisti. Voleva una pietra non troppo squadrata, che fosse adatta a disegnare un volto da poter dipingere con acrilici, volti che sarebbero stati presi anche da civili di Campobello di Licata. L'autore afferma di aver avuto un altro progetto che purtroppo non ha potuto realizzare. Voleva che l'inferno fosse percorso con i piedi da pura pietra lavica fino ad arrivare al luminoso spettacolo del paradiso.

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Video Intervista a SILVIO BENEDETTO

Nella casa comunale: l'ufficio del Sindaco: Giovanni Picone

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"Salvaguardate il vostro paese, queste opere non tornano più, né tantomeno la mano d'opera" G.Picone, Sindaco di Campobello di Licata

L'incontro con il sindaco é stato un incontro avvenuto per dare rilievo all'autore in persona ."Volevamo chiederle a proposito delle opere di Silvio Benedetto, che cosa ne pensa, ne e soddisfatto?"Il sindaco afferma che le opere di Silvio Benedetto sono " straordinarie" e hanno rivoluzionato il paese rendendolo dal punto di vista artistico non indifferente. Campobello di Licata con l'arrivo di numerosi artisti ha vissuto un cambio radicale, da un paese agricolo a un paese con una connotazione artistica."Le opere di Silvio non si cambianono, rimangono quelle e basta" afferma il sindaco con voce autorevole. Politicamente parlando, non si é avuto modo di avviare un processo di restauro delle pietre, dato che le condizioni atmosferiche hanno po' sbiadito il colore brillante dei monoliti". "Visto che il suo percorso da sindaco sta per finire, ha mai pensato di fare qualcosa in particolare, come nuovi eventi che migliorerebbero il parco?"Questo parco si presta a tutti i tipi di eventi, però in questi due anni l'attività è stata "bloccata" per questioni politicamente valide, tra manifestazioni e agenti esterni, afferma il sindaco che non ha materialmente il tempo di poterlo fare dati i pochi i mesi che rimangono alla guida del paese, ma di certo spera che il suo successore non lascerà all'incuria questo meraviglioso parco di murales.

"Ha un opera che l'ha colpita particolarmente?" Sicuramente " il murales del comune di Campobello di Licata" infatti proprio quel murales ripercorre le fasi storiche del nostro paese, quindi le nostre vere e proprie origini. Ingenti somme, nella predisposizione di bilancio, sono state previste per restaurare l'opera ma la pandemia globale ha totalmente frenato il progetto."Che cosa ne pensa invece di Silvio Benedetto artista e dell'impronta data a questo paese? "Innanzitutto bisogna conoscere Silvio come uomo, un uomo estroso con una forte personalità "ni putissimu pigliari Lu cafè insiemi " Silvio fu primo a trasmettere una vera e propria visione del paese, un vero e proprio esempio per i giovani. Il sindaco termina il suo discorso dicendo una delle cose più importanti per i cittadini "salvaguardate il vostro paese, queste opere non tornano più, né tantomeno la mano d'opera".

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La rosa dei beati, disegno a matita di Sharon Middioni

La luce nei tre regni dell'oltretomba

A passeggio nella valle delle pietre dipinte

Particolari, nella valle delle pietre dipinte

Particolari, nella valle delle pietre dipinte

Particolari, nella valle delle pietre dipinte

INTERVISTA al SINDACO G.Picone

La rosa dei beati e l'autrice S.Middioni

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Le nostre idee su questo percorso

Questo percorso ci ha fatto crescere molto dal punto di vista Artistico e culturale in genere "il sapere apre le porte."

"Siamo un gruppo forse nato per caso, a cui nessuno, o forse pochi, avrebbero affidato una ricerca".

La nostra prof ci ha dato fiducia! E noi ne siamo felici e abbiamo cercato di non deluderla!

Psicologicamente e socialmente parlando abbiamo avuto a che fare con un vero e proprio "personaggio", caratterialmente e esteticamente bizzarro, ma con una grande tendenza ad appassionarci giorno dopo giorno. Grazie a questa esperienza abbiamo dedotto cosa si nasconda dietro le sottili linee dell'arte ... "NESSUN GRANDE ARTISTA VEDE MAI LE COSE COME REALMENTE SONO. SE LO FACESSE NON SAREBBE PIÙ UN ARTISTA"

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Questi siamo Noi e la nostra "rosa dei beati"


Storytelling

Divina commedia: la valle delle pietre dipinte

Il parco della Divina commedia o valle delle pietre dipinte, a Campobello di Licata è un grande parco letterario in cui sono presenti 110 pietre di travertino su cui sono state dipinte varie scene della Divina commedia.

Il parco si trova in una vecchia cava di pietra che racconta in un liguaggio visivo le tre cantiche dell'opera dantesca.

Vi sono presenti alcune delle figure più rappresentative che uno dei tre padri della lingua italiana incontra durante l'allegorico viaggio nell'aldilà che, grazie all'estro del maestro che le ha dipinte, hanno il volto di persone del luogo.

L'autore di quest'arte su pietra è SILVIO BENEDETTO, uno dei più grandi maestri d'arte agrigentini.

Autori

Team amici di Dante Alighieri

  • Prof.ssa Iannicelli (coordinamento)
  • Calogero Marchese Ragona
  • Sharon Middioni
  • Beatrice Pintilie
  • Emma Pitrola
  • Elisa Pruteanu