Il traforo del Gran Sasso e INFN

a cura di Gruppo B – Classe 4 J – Liceo Scienze Applicate – Polo liceale "Luigi Illuminati" Atri

Traforo del Gran Sasso

Il traforo del Gran Sasso è un tunnel autostradale, costituito da due canne, ciascuna a due corsie e a senso unico di circolazione, che attraversa l'Appennino abruzzese passando sotto il massiccio del Gran Sasso, in Abruzzo. Fa parte dell'autostrada A24 Roma-Teramo che collega Roma al mare Adriatico passando per L'Aquila e Teramo ed è utilizzato anche come via di accesso ai laboratori sotterranei dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

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Vi siete mai chiesti cosa succede all'interno dei laboratori Nazionali di Fisica Nucleare? Oggi il dottore e fisico Nicola D'Ambrosio, ci informerà a riguardo.

Come nacque una delle gallerie autostradali più lunghe d'Europa


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mappa Traforo del Gran Sasso
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Traforo del Gran Sasso


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Il traforo del Gran Sasso e INFN

Il traforo del Gran Sasso, così come i tutti tratti della rete autostradale del nostro paese, è gestito dall'azienda italiana Strada dei Parchi SpA. Nasce nel giugno del 2000, quando Autostrade per l’Italia e il Gruppo Toto decisero di partecipare alla gara per la gestione delle due autostrade A24 e A25 fino a poco tempo prima gestite dell’azienda pubblica Società Autostrade Romane ed Abruzzesi. Quindi attualmente è l'ente esercente concessionario dell’ANAS, fino al 2030, per la gestione dell’Autostrada A24 e dell’Autostrada A25. Collocate nel cuore dell’Italia, le due autostrade uniscono il versante tirrenico a quello adriatico.

L'azienda ha allestito una centrale operativa molto efficiente, il cui compito è quello di intervenire rapidamente in caso di incendi, di veicoli in transito nelle gallerie e in tutti i casi di situazioni critiche e potenzialmente pericolose. Svolgono, dunque, attività di assistenza al traffico in collaborazione con la Polizia Stradale, i Vigili del Fuoco, gli Ausiliari della Viabilità, il personale dei tre Centri di Sicurezza Autostradale, i quattro Nuclei Impianti e gli Esattori in servizio nelle 28 Stazioni Autostradali dislocate lungo le autostrade A24 e A25. Inoltre gli operatori sono in grado di prestare il primo soccorso sanitario, sono infatti a disposizione di un kit di intervento con collari e defibrillatore. Mediante un sistema informatizzato della viabilità (S.I.V.) tutte le informazioni vengono inoltrate in tempo reale al Centro di Produzione Multimediale della Società Autostrade per l’Italia, a Televideo, Mediavideo e Viaggiare Informato.

Facciamo però un grande passo indietro per scoprire cosa accadde durante la costruzione. I lavori dedicati al Traforo del Gran Sasso cominciarono nel 1968 e durarono 25 anni con numerosi incidenti, oltre che un costo totale che arrivò a sfiorare i 1700 miliardi di lire a fronte degli 80 miliardi inizialmente previsti. Il 15 settembre 1970, durante l'esecuzione dei lavori di scavo, la grande talpa escavatrice bucò l'enorme serbatoio sotterraneo di acqua presente nelle viscere della montagna. Gli ambienti montani caratterizzati da rocce calcaree lasciano penetrare l'acqua sui rilievi, per farla riemergere molto più a valle. Lo stesso ghiacciaio del Calderone ha sempre agito da cisterna di compensazione: l'acqua di fusione del ghiacciaio, infatti, contribuisce ad alimentare sia il bacino idrografico del Fosso San Nicola sia la circolazione sotterranea che avviene in profondità nella montagna. Quando la "talpa" bucò il serbatoio sotterraneo, alto 600 m, un getto di acqua e fango dalla pressione di circa 6 MPa travolse ogni cosa. La parte bassa della città di Assergi fu allagata, costringendo a una evacuazione, e il corso di molte sorgenti fu compromesso. Complessivamente nella realizzazione dell'opera persero la vita 11 persone, il livello della falda acquifera si abbassò di 600 m e la portata delle sorgenti del Rio Arno e del Chiarino fu quasi dimezzata. Venne inaugurato il primo Dicembre 1984 dall'allora presidente del consiglio Bettino Craxi, divenendo così la terza galleria stradale per lunghezza in Italia dopo il Frejus ed il Monte Bianco, ed il più lungo traforo stradale realizzato interamente su territorio italiano. E’ invece dal 1993 che il traforo è utilizzato anche come via di accesso ai laboratori sotterranei dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, situati a circa 1000 metri di profondità sotto il massiccio del Gran Sasso, questo grazie alla costruzione della seconda galleria su forte spinta dello scienziato Antonio Zichichi. 

Nonostante le numerose difficoltà e tragedie, a distanza di anni, la galleria è funzionate al 100% e possiamo affermare che è stata fondamentale per lo sviluppo del nostro paese e aver eliminato le difficoltà legate all'ostruzione del passaggio delle automobili che dovevano attraversare i confini tra le province dell'Aquila, Pescara e Teramo. 


Bibliografia e sitografia

AA.VV., GRAN SASSO Il Traforo Autostradale - 1979 - A.N.A.S. Cogefar

https://www.stradadeiparchi.it/autostrade/il-traforo-del-gran-sasso/

https://www.webuildvalue.com/it/curiosita-infrastrutture/traforo-del-gran-sasso-storia-e-progetto-della-galleria-a-doppia-canna-piu-lunga-deuropa.html

http://assergiracconta.altervista.org/archivioNews.php?page=1&id=15798

https://www.youtube.com/watch?v=wXURBqx6hx4






Autori

Gruppo B – Classe 4 J – Liceo Scienze Applicate – Polo liceale "Luigi Illuminati" Atri

  • prof. Vincenzo Lisciani Petrini (coordinamento)
  • Elena Amelii
  • Giorgia Calandra
  • Sara Vignola